Comasira è un piccolo borgo posto a quota inferiore rispetto a Vendrogno, sulle pendici del monte Muggio. L’origine di questa frazione viene fatta risalire al XIV secolo. L’assetto fortificato i portali ad arco e le forme architettoniche ne attribuiscono un fascino antico. Con tutta probabilità era crocevia per il passaggio di merci e persone tra la Valsasssina e il lago.
Si pensa che il nome derivi da,” Cà scùr o del Signùr” inteso come luogo lontano, isolato, non facilmente raggiungibile da uomo. I terreni che circondano Comasira sono chiamati ronchi “Runc” Ogni ronco porta il nome della famiglia che ne è proprietaria.
Gioiellino da visitare, è sicuramente la chiesa dedicata a San Sebastiano, un oratorio risalente al XIV secolo che riporta in facciata un affresco cinquecentesco. All’interno sono presenti magnifici affreschi quattrocenteschi.
Sul sito dedicato a Comasira si parla del paese dove “il sole sorge due volte” questo perché nei mesi invernali il sole illumina il borgo sorgendo a sinistra dei pizzi di Parlasco per poi ricomparire a destra, quindi sorgendo due volte.
Come ogni piccolo paese non potevano certo mancare numerose leggende. Noi abbiamo scelto di raccontarvi quella del “la Stria“.
Narra la leggenda che a Comasira viveva una donna che tutti allontanavano e assolutamente non facevano avvicinare alle culle dei neonati. Una volta riuscì ad avvicinare un piccolo bambino e gli avvolse un capello attorno al dito facendogli il malocchio e dal quel momento il piccolino cominciò a piangere disperatamente senza smettere più. I genitori, rintracciata la donna, la obbligarono a togliere il malocchio al bambino minacciandola, allora lei, rimasta sola davanti al neonato, cominciò a saltare da un lato all’altro della culla disegnando la croce e così liberò il piccolo dal maleficio.
A questo link tantissime informazioni e curiosità: comasira.wordpress.com
Il paese di Comasira dista dalla sede del Valsassina Country Festival circa 15 km.